Nel Digital Marketing, è comune imbattersi nel termine “bounce” (che in inglese significa “rimbalzo”), un concetto che fa riferimento al mancato recapito di una comunicazione, come ad esempio una email o una newsletter, al suo destinatario.
Quando si studia una strategia di Email Marketing, infatti, non è sufficiente “inviare semplicemente” delle comunicazioni tramite email: è fondamentale monitorare che siano effettivamente ricevute dalla tua mailing list.
In questo articolo, esploreremo i diversi tipi di bounce, spiegando le loro caratteristiche e l’importanza di monitorarli. Scoprirai anche come una piattaforma di Email Marketing possa diventare uno strumento strategico per migliorare le performance delle tue campagne email.
Che cos’è un Email Bounce?
Email Bounce è un termine comunemente utilizzato nel marketing digitale e indica, come anticipato, il mancato recapito di un messaggio ad un destinatario con conseguente errore e notifica di messaggio respinto. Le cause possono essere svariate anche se nella maggior parte dei casi dipendono dalla qualità del database dei contatti e da fattori tecnici.
È fondamentale capire le cause dei bounce, nonché le diverse tipologie, in quanto un tasso elevato può impattare significativamente sull’intera strategia fino a comprometterne il dominio e di conseguenza il ROI, oltre alla reputazione generale del brand.
Esistono nello specifico due tipologie di bounce: soft e hard bounce. Ciascuna di queste presenta cause e soluzioni diverse.
Soft bounce: errori temporanei nella consegna delle email
Immagina di spedire la tua newsletter mensile ai tuoi iscritti. Un buon numero di email arriva a destinazione, ma alcune non vengono recapitate. In questi casi, potresti imbatterti in un “soft bounce“, che indica un problema momentaneo di ricezione. Sebbene la comunicazione non sia riuscita a raggiungere il destinatario, non è detto che sia persa per sempre: la consegna potrebbe essere completata in un secondo momento.
Ad esempio, potrebbe succedere che la casella di posta del destinatario sia temporaneamente piena, oppure che il suo account sia fuori servizio per un breve periodo. In altre situazioni, un’interruzione del server del ricevente potrebbe impedire la consegna, ma questo tipo di problema viene solitamente risolto poco dopo.

Le piattaforme di Email Marketing non si fermano dopo un solo tentativo di consegna davanti a un soft bounce, ma attenzione! Se lo stesso destinatario continua a presentare la notifica di soft bounce per più volte consecutivamente, nel tempo potrebbe trasformarsi in un hard bounce.
Sebbene una percentuale di soft bounce sia piuttosto comune, è buona pratica intervenire adottando una serie di operazioni preventive:
- se la mail viene rifiutata per almeno tre volte, si raccomanda di rimuovere l’indirizzo (o gli indirizzi) che generano soft bounce;
- è consigliabile monitorare regolarmente i messaggi di errore inviati dal server. Questa operazione aiuta a capire se si tratta di un problema temporaneo oppure persistente;
- limitare i tentativi evitando rinvii allo stesso destinatario per più di tre volte;
- aggiornare regolarmente la lista dei contatti, eliminando indirizzi poco attivi o obsoleti;
- ottimizzare immagini e allegati così da ridurre il peso delle tue email.
Hard bounce: quando l’errore è permanente
Immagina ora di inviare un’altra newsletter, ma questa volta alcune delle email non arrivano mai a destinazione e non c’è possibilità che vengano recapitate in futuro. In questo caso parliamo di un “hard bounce“, che indica un problema permanente di ricezione.
A differenza del soft bounce, le cause di un hard bounce sono legate a problemi più gravi e definitivi.
Ad esempio, potrebbe esserci un indirizzo email non valido, come nel caso in cui il destinatario abbia cambiato email senza aggiornare i propri contatti. Oppure, il dominio del destinatario potrebbe essere inesistente, rendendo impossibile la consegna.

Anche quando l’errore è permanente, esistono buone pratiche per evitare che il problema comprometta la consegna delle comunicazioni. Ecco come:
- adottando il double opt-in, che richiede agli utenti di confermare il loro indirizzo email dopo la registrazione, garantendo indirizzi verificati, corretti e di qualità;
- rimuovendo subito gli indirizzi email non validi, evitando così mancate consegne;
- controllando errori di battitura, come per esempio gmial anziché gmail;
- segmentando bene le liste utilizzando unicamente contatti verificati e aggiornati;
- monitorando in modo accurato le cause del bounce.

Bounce rate, cos’è e perché monitorarlo
Uno dei KPI da tenere sotto stretta osservazione nell’analisi delle campagne di email marketing è il bounce rate (tasso di rimbalzo). Esso fa riferimento alla percentuale di email che non raggiungono il destinatario rispetto al totale delle email inviate. Questo dato è fondamentale non soltanto per valutare l’efficacia della campagna e la qualità del proprio database dei contatti, ma anche per evitare problemi futuri di deliverability.
Un bounce rate alto, infatti, potrebbe causare l’inserimento dell’indirizzo del mittente in una blacklist da parte dei provider e, di conseguenza, impattare negativamente sulla reputazione generale del brand.
Il bounce rate è in realtà soltanto uno dei tanti KPI da tenere d’occhio. Se desideri approfondire, in questa guida scoprirai come valutare al meglio tutte le metriche essenziali per migliorare le performance delle tue campagne di Email Marketing.
Per avere un dato di riferimento, possiamo considerare il Report di Statista “Email marketing metrics in Italy in 2023”, dal quale emerge che in Italia, nel 2023, il bounce rate era del 2.79%.

Perché affidarsi ad una piattaforma di Email Marketing professionale
Benché le operazioni manuali possano dare buoni risultati, affidarsi a una piattaforma professionale di Email Marketing, come magnews, permette di automatizzare e ottimizzare la gestione dei bounce, riducendo il rischio di errori e velocizzando le operazioni. Una gestione efficace dei contatti, infatti, è fondamentale per il successo e la reputazione del brand.
Ecco alcune delle funzionalità chiave della nostra piattaforma:
- pulizia automatica delle liste volta a evitare che gli hard bounce influenzino negativamente le performance, rimuovendo automaticamente gli indirizzi email non validi o non attivi e aggiornando la lista destinatari;
- monitoraggio dei tassi di bounce e classificazione soft e hard bounce, con relativa segnalazione degli indirizzi critici;
- Possibilità di programmare nuovi tentativi di invio email secondo logiche personalizzate;
- dashboard e report dettagliati per comprendere il comportamento dei vari contatti.
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Fonti:
Statista: https://www.statista.com/statistics/945291/average-e-mail-marketing-benchmarks-in-italy/